Pordenone e Tedino assieme fino al 2019; l'analisi di Perosa sul rinnovo

Bruno Tedino al Pordenone sino al 2019. Il prolungamento del contratto è stato siglato ieri. Al di là del “nero su bianco” che prolunga formalmente la durata del rapporto di altri 12 mesi, il gesto è la conseguenza del rapporto personale instauratosi fra i due artefici della impressionante crescita neroverde degli ultimi 17 mesi.

Suggestivo il fatto che l’ufficialità arrivi alla vigilia della sfida con il Padova che tanto voleva Tedino la scorsa estate e tanto lo ha rimpianto nei primi due mesi di campionato. Avere la fiducia di Lovisa non è facile. Da imprenditore ragiona più con la testa che con il cuore.

Lo ha dimostrato nel passato con i casi Parlato (esonerato dopo promozione e scudetto) e Rossitto (non riconfermato nonostante la lunga amicizia).

Re Mauro deve guardare alla salute e al futuro del reame. Tratterrà Tedino alla sua corte sino a quando il condottiero e il suo esercito gli garantiranno nuove conquiste. Dall’altra parte Bruno è uomo di famiglia, vive a Corva (5 minuti dal posto di lavoro), è apprezzato dalla società e amato dal popolo neroverde.

A Lovisa promise l’anno scorso che, a parità di categoria, non avrebbe accettato proposte diversa da quella neroverde. Ha mantenuto la parola quando Giorgio Zamuner voleva portarlo con sé nella città del Santo.

Bruno potrà comunque partire, indipendentemente dalle firme (qui c’è la parola di Lovisa) se dovesse ricevere una proposta dalla serie B, qualora il Pordenone non riuscisse a fare il salto di categoria.

Intanto però, per la gioia del popolo neroverde, camminano insieme sulla strada del successo.

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