Pordenone Calcio: l'arringa dell'avvocato Mazzarella sul Teghil

16.06.2021 08:33 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: l'arringa dell'avvocato Mazzarella sul Teghil

Nel dibattito accesosi negli ambienti sportivi, politici e imprenditoriali cittadini dopo la decisione di Mauro Lovisa e soci di prolungare di almeno altri tre anni la permanenza del Pordenone al Teghil di Lignano non poteva mancare la voce di Maurizio Mazzarella, cuore neroverde, ex giocatore, dirigente e a tratti per esigenza anche tecnico dei ramarri. L’avvocato non ha esitazioni, condanna la decisione di Bandoleros, Supporters e PN Neroverde 20202 di disertare le gare “interne” del Pordenone e si schiera totalmente a fianco di re Mauro.

“I veri tifosi – inizia il Mazza – fanno anche migliaia di chilometri per seguire la squadra del cuore, non vedo quale problema possano avere a fare una sessantina di chilometri per andare a Lignano, località gradevolissima che ha accolto a braccia aperte la nostra squadra. A Pordenone, non essendoci uno stadio adeguato per la serie B, non potevano certo restare e Fontanafredda, anche se il Tognon venisse ulteriormente ristrutturato per ospitare match di cadetteria, non ha certo prospettive economiche come quelle garantite da Lignano. Mauro Lovisa – sottolinea l’avvocato – ha già fatto enormi sacrifici economici e personali per portare la squadra dai dilettanti regionali alle soglie della serie A. I tifosi gli devono stare vicini per questo e per il fatto che porta in giro per l’Italia il nome di Pordenone che non era certo una delle località più rinomate d’Italia. Quando lo guidavo io, nel 2001 in C2, ad Arcore dove eravamo in attesa di giocare col Meda, più di qualcuno mi chiese: ma Pordenone dove si trova? Non è nemmeno vero che Mauro non sia legato alla città. Sei anni orsono – rivela Mazzarella – ebbi l’occasione di rilevare la Triestina e gli proposi di trasferire in blocco tutta la squadra in rosso-alabardato perché a Trieste avrebbe avuto almeno dieci volte più tifosi che al Bottecchia. La sua risposta fu drastica: io voglio portare in alto il nome di Pordenone. E’ quello che ha fatto e sta facendo”.

L’avvocato guarda alla questione stadio dal suo personale punto di vista.

“Mauro – racconta – vuole lo stadio a Pordenone ed era in contatto con un’impresa locale disposta a costruir lo entrando in società al 51 percento. Il Comune di Pordenone doveva mettere a disposizione l’area dove realizzare l’opera, cosa che, almeno sino a oggi, non ha avuto risposta. L’esodo prima a Udine, poi a Trieste e ora a Lignano è stata una logica conseguenza. Stiamo vicini a re Mauro – conclude il suo sermone Mazzarella – perché se va via lui e credetemi, le proposte non gli mancano, il Pordenone tornerebbe tristemente fra i dilettanti”.

Scopriremo con l’apertura della campagna abbonamenti o al massimo fra due mesi, con l’esordio del Pordenone in Coppa Italia (se il derby con l’Udinese si giocherà al Teghil) o ancora sette giorni dopo con l’inizio del campionato di serie B 2021-22, quale sarà la posizione del popolo neroverde. Indipendentemente dall’attacco di Bandoleros, Supporters e PN Neroverde 2020 e dall’accorata difesa dell’avvocato Mazzarella.