Pordenone Calcio, PN Neroverde 2020: "I puntini sulle I"

15.06.2021 15:32 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Pordenone Calcio, PN Neroverde 2020: "I puntini sulle I"

Ancora un comunicato stampa da parte del fan club PN Neroverde 2020 dopo la scelta del Pordenone Calcio di giocare per i prossimi 3 anni al Teghil di Lignano.

Ecco quanto si legge sulla pagina ufficiale facebook del club:

"Walter De Bortoli, l'ultimo assessore che si ascrive alla lista dei tifosi, ha voluto mettere i puntini sulle i, dopo che la polveriera naoniana ha fatto esplodere i sentimenti dei tifosi verso le scelte dell'amministrazione.

Dunque, i punti sulle i sono: "Lovisa caccia la grana e accontentati della panchina neroverde". Quindi un altro assessore farà campagna elettorale al Teghil, dopo aver reso pubblico che lo stadio non é struttura necessaria per lo sport in città, che non c'é interesse alcuno ad una cittadella dello sport, che l'aggregazione giovanile é obiettivo di scarso rilievo per Pordenone.

Su Fontanafredda si é parlato e scritto tanto. Innanzitutto chiariamo una volta per tutte che l'approccio "tacon meglio del buso" non risolve i problemi, ma pone le basi per la sua persistenza. Il Tognon, é uno stadio concettualmente vecchio, pensato per una C2 degli anni '70. La "brosa" invernale che scendeva da sotto la copertura di ben 3 file fino alle panchine era memorabile, come ricorderanno i circa 50 spettatori che seguivano il Pordenone a metà anni 90' in Promozione. Così come i 4 gradini delle curve. Unico aspetto positivo la visuale eccellente. Lo stadio sarebbe stato adeguato alla serie C quando il Pordenone era gia promosso in B. Qualora si riuscisse ad andare in A, lo stadio non sarebbe più ristrutturabile per arrivare a 16000 posti a sedere. Costi dei lavori per l'adeguamento alla serie B circa 5-6 milioni. In sostanza non si sarebbe potuto giocare nemmeno a Fontanafredda, stadio concettualmente vecchio, potenzialmente mai.

Narrano i saggi che a Cagliari, senza troppe spese per il porfido, hanno costruito uno stadio di tubi innocenti e tribuna in muratura in 6 mesi con 8-9 milioni. L'assessore De Bortoli, per conto della nostra amministrazione, potrebbe prendere il telefono e chiamare i colleghi sardi per informazioni aggiuntive.

Per mettere i puntini sulle i, precisiamo che non c'é nessun luogo sul Piano Regolatore Generale che indichi la localizzazione del nuovo stadio. Da qui non si scappa.

Precisiamo che ripetere "aspettiamo il progetto di Lovisa" significa pilatescamente lavarsi le mani della questione stadio. Se le risorse ci fossero sarebbero già venuti in comune, signor Assessore; non avrebbero certo aspettato le opere accessorie. Sarebbe interessante sapere dal sig. Assessore quali sono le squadre che non hanno primari gruppi industriali alle spalle che giocano in uno stadio privato. Glielo diciamo noi: ad oggi, nessuno. Come già detto lo stadio privato vive nei miti dei miliardari globali. In Italia il professionismo ed il dilettantismo si gioca in stadi comunali. Purtroppo Pordenone non ha ancora avuto il suo Impero come l'Inghilterra, quindi non può disporre di un bacino globale ed é destinata ad arrangiarsi con il suo bacino naturale.

L'amministrazione comunale può decidere legittimamente di fregarsene dello spirito di appartenenza naoniano e svendere lo nostra squadra, patrimonio locale, ad un comune di 5000 abitanti di un'altra provincia, che guarda aldilà del porfido.

9 milioni non sono di difficile reperimento. Lovisa vi ha portato la serie B con le sue sole forze. Cosa volete? Che vi costruisca pure lo stadio quando vi ha fatto capire che le sue forze non sono infinite? Battetevi per lo sport pordenonese da subito e mettete Pordenone su un piede di parità con Udine e Trieste. Non chiediamo un Rocco o un Friuli, ma uno stadio naoniano sulle rive del Noncello. Anche se di tubi, pian piano, un settore per volta, potrebbe diventare veramente la tana del Ramarro.

Avete paura di mettervi contro Udine e Trieste? Altrove non si fanno e non si sono fatti scrupoli nel passato per mettere i bastoni tra le ruote di Pordenone. Se Terrazza a Mare prende 6 milioni di finanziamento, lo stadio della seconda realtà sportiva regionale ci sembra senz'altro, con i suoi 9 milioni, un investimento contenuto. Probabilmente, se ci fosse un progetto di coprire di porfido la Pordenone-Piancavallo lo si farebbe subito per potersi iscrivere alle classiche del nord di ciclismo.

Si ricordi, però, sig. Assessore, che quando tutto il porfido che avete steso sarà finito, verrete sempre ricordati come quelli che hanno lasciato il Ramarro in esilio tra i Friuliani. In serie B!"