Pordenone Calcio, Berrettoni: "B no punto di arrivo ma di ripartenza"

24.08.2019 09:28 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: http://www.tuttomercatoweb.com/
Pordenone Calcio, Berrettoni: "B no punto di arrivo ma di ripartenza"

Neppure il tempo di assimilare l'addio al calcio che per Emanuele Berrettoni è subito iniziata una nuova avventura. Esattamente li, dove aveva lasciato da calciatore, a Pordenone, con una storica promozione in Serie B e il campionato cadetto da giocare. Anche se adesso, da dirigente, seguirà la squadra con occhio diverso. Ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, è proprio il Direttore di campo neroverde a parlare.

Una società emblema del concetto di "programmazione". La Serie B è finalmente arrivata.

"Quando patron Lovisa prese il club parlò subito di Serie B, e tutti lo presero per matto, ma la programmazione decennale ha dato i suoi frutti: le cose fatte nel modo giusto hanno portato la promozione per altro nell'anno del centenario, e questa è stata la vera ciliegina sulla torta".

Quale è il vero segreto di questa programmazione?

"Lovisa ha dato continuità negli anni, non solo con la prima squadra ma in tutto il territorio e nel settore giovanile: la prima squadra, come la dirigenza, deve essere un esempio per i piccoli calcianti, ma una certa mentalità va trasmessa ovunque. E questo è stato conseguenza del tutto. Poi il figlio nel ruolo di Ds, a condividere in pieno la programmazione, è stato un altro punto a favore".

A proposito di Matteo Lovisa. Di traguardi importanti ne ha raggiunti, sembra un predestinato: dove può arrivare?

"Considerando che a soli 23 ha già vinto un campionato difficile come la Serie C... se continua in un certo modo di strada ne farà. Dove può arrivare non lo so, gli auguro più in alto possibile, ha qualità e tempo per farlo, l'età gioca dalla sua parte, così come la competenza e l'ambizione che ha: è un ragazzo che ha imparato dai suoi errori, e questo vuol dire molto".

Lunedì l'esordio in Cadetteria: che aria si respira in città e nello spogliatoio?

"Ovunque si respira carica, voglia, entusiasmo. La B per noi non deve essere un punto di arrivo ma un punto di ripartenza, non staremo a fare la comparsa: abbiamo una squadra funzionale al tecnico, con calciatori forti e di qualità che daranno una mano alla causa Pordenone, ma soprattutto una squadra di grandi uomini, perché prima di tutto conta quello".

Hai deciso di ricoprire un ruolo dirigenziale proprio nell'anno della storica promozione. Perché?

"Penso che la vita sia fatta di cicli. Sono arrivato a Pordenone tre anni e mezzo fa, con l'obiettivo di arrivare in Serie B, e dopo aver raggiunto il traguardo, complice anche la possibilità che mi è stata data dalla società, è stata per me la scelta più giusta e naturale quella di appendere le scarpette al chiodo. Poi lasciare da vincente ha tutto un altro sapore".