Pordenone Calcio: come cambia la politica societaria

14.09.2020 08:30 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: come cambia la politica societaria

Una intelaiatura di giocatori di valore e di sicuro affidamento nella quale inserire giovani promesse cresciute nel vivaio neroverde da valorizzare: sembra questa la nuova politica del Pordenone. Del resto non è certo un segreto il fatto che re Mauro consideri l’Atalanta società modello ed esempio da seguire. Sulle capacità del Pordenone sotto la guida di Attilio Tesser di valorizzare i giovani non esistono dubbi. Basta vedere di quanto, secondo il sito specializzato transfermarkt.it, è aumentato il valore di Tommaso Pobega da quando è arrivato a Pordenone a quando è rientrato al Milan. Al suo arrivo al De Marchi il centrocampista triestino aveva un valore di mercato di 200 mila Euro. La sua quotazione attuale è di quattro milioni e mezzo. Certamente il cassiere neroverde avrà incassato un premio per la valorizzazione, ma ad avvantaggiarsi del plusvalore di Tommaso è il Milan. Discorso analogo per Michele Di Gregorio. Quando è stato mandato a Pordenone in prestito dall’Inter Michele aveva un valore di 450 mila Euro. Se il Monza di Berlusconi e Galliani, che lo ha avuto in prestito dal club nerazzurro per la prossima stagione, avesse voluto comprarlo dopo il suo rientro ad Appiano Gentile avrebbe dovuto sborsare tre milioni di Euro.

Nelle passate stagioni il Pordenone si è giustamente vantato di aver ceduto tanti giovani del suo vivaio a formazioni di serie A. La scorsa estate sono stati mandati alla Fiorentina il centrocampista Alessandro Lovisa (classe 2001), figlio d’arte di re Mauro, l’attaccante Endri Dama (2005), l’attaccante Francesco Comuzzo (2005) e il difensore Pietro Comuzzo (2005). Il difensore Ricki Maset (2003) è andato all’Udinese e il difensore Yuri Maset (2005) alla Spal. Ora il Pordenone prova a cambiare tattica. E’ vero che è stato mandato in serie A anche questa estate Pagnucco, alla Juventus (un 2006 difficilmente utilizzabile in prima squadra), ma l’indizio probante che la politica neroverde è cambiata è stato fornito dall’aggregazione di diversi giocatori della Primavera alla prima squadra in ritiro a Tarvisio.

Fra questi c’è Aldo Banse, attaccante classe 2002, nato a San Vito al Tagliamento, rientrato da una stagione nell’Under 17 del Torino, già sul taccuino di diversi osservatori di società della massima serie. Banse si è messo subito in evidenza segnando una tripletta nel primo test match del nuovo Pordenone vinto per 7-0 a Tarvisio contro la formazione Primavera. Potrebbe essere il vero affare della prossima estate se riuscirà ad accumulare qualche gettone di presenza (dall’inizio o in corso) a fianco o al posto di Davide Diaw.