Pordenone Calcio: Nostalgia di Tedino
Quando arrivò al De Marchi, Colucci era stato spacciato come il mago della difesa.
Se guardiamo i numeri oggi non possiamo evitare di sottolineare i 27 gol sin qui subiti in 22 partite dalla retroguardia neroverde.
Peggio hanno fatto solo Santarcangelo (43), Teramo (29) e Ravenna (28). Ramarri monotoni davanti, inconsistenti dietro. In tutta onestà non si capisce da cosa siano originati l’ottimismo e la fiducia di Colucci e Lovisa.
“Non mi dimetto – continua a ribadire Leo perché la squadra è con me”.
Certo non fa molto per dimostrarlo.
“Abbiate fede, sono certo che arriveremo in alto” – continua a ripetere nella lettera qui sotto re Mauro. Nessuno ha mai disconosciuto l’importanza fondamentale della corona. Lovisa paga di persona e di tasca sua tutto il bene e tutto il male del Pordenone. Ogni errore di azienda e di famiglia. Il tifo più giovane contesta. Fra i tifosi più datati, quelli che hanno vissuto i giorni bui, invece non c’è rabbia, ma delusione, amarezza e nostaglia.
Delusione nel costatare l’involuzione della squadra del cuore.
Amarezza nel vedere che chi comanda (e paga) non ha intenzione di provare a invertire la tendenza negativa degli ultimi tre mesi.
Nostalgia del Pordenone di Bruno Tedino.