Pordenone Calcio: seminata da Tedino la B di oggi

24.04.2019 08:54 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: seminata da Tedino la B di oggi

Sarà un Bottecchia tutto esaurito quello che accoglierà l’ingresso in campo di Attilio Tesser e dei suoi ramarri domenica (inizio alle 18.30) nell’ultima gara in casa della stagione regolare contro la Giana Erminio. Gara che dovrà garantire la storica promozione in serie B della squadra stessa, della società e auspicabilmente (salvo trasloco temporaneo) della città.

Fra gli oltre duemila che si assicureranno il prezioso ticket per far parte della storia non ci sarà Bruno Tedino, il tecnico che per due volte fra il 2016 e il 2017, ha sfiorato il prestigioso traguardo. Nella prima occasione, dopo aver portato a chiudere la stagione regolare al secondo posto alle spalle del Cittadella, vide i suoi ragazzi fermarsi in semifinale playoff contro il Pisa di Rino Gattuso. Nella seconda, conclusa la stagione regolare al terzo posto, a fermare lui e i suoi ragazzi in semifinale ai calci di rigore (5-6) più che il Parma di Roberto D’Aversa (oggi militante in serie A) fu il signor Pillitteri di Palermo che non vide un fallo di rigore di Frattali su Buratto in piena area gialloblu nel recupero dei supplementari. Rapporto difficile quello fra direttori di gara e ramarri che è continuato anche in questa stagione.

La ragione dell’assenza di Tedino al Bottecchia domenica non sarà dovuta al suo rientro a Palermo. Il suo nome è stato infatti fatto nelle scorse ore come possibile sostituto, in concorrenza con Delio Rossi, dell’esonerato Roberto Stellone. Curioso il fatto che Tedino sia stato rimpiazzato proprio da Stellone sulla panca rosanero lo scorso settembre.

“Premetto che del Palermo non parlo (Bruno è ancora sotto contratto sino al prossimo giugno) – esordisce il tecnico di Corva -. Non sarò al Bottecchia per scaramanzia – spiega -. In questa stagione ho visto i ramarri due volte e in entrambe le occasioni hanno pareggiato. Non vorrei mai che succedesse anche la terza volta. La divisione della posta in palio con la Giana Erminio potrebbe non bastare per festeggiare la B. Ci vorrà una vittoria. Mi guarderò la partita a casa, sempre però tifando neroverde perché per me il Pordenone è come una seconda casa nella quale mi è stato dato modo di mettermi in mostra, di lavorare e di costruire le basi – non manca di sottolineare Bruno con orgoglio – per quello che i ramarri stanno conquistando oggi”.

Sotto la gestione Tedino arrivarono infatti in neroverde Stefani, Semenzato, De Agostini, Misuraca, Burrai e Berrettoni: sei undicesimi della formazione tipo di oggi.

“Il mio Pordenone – ritorna al passato Tedino – dimostrò in quelle due stagioni e in particolare nel match con il Parma al Franchi di meritare la B. Un vero peccato non averla raggiunta già allora”.

Tedino riconosce però i grandi meriti di Tesser.

“Cos’ha in più il Pordenone di oggi rispetto al mio? Una regolarità di risultati impressionante – si risponde da solo Bruno – e la capacità di reagire anche a situazioni contrarie come gli otto calci di rigore (ancora la maledizione dei direttori di gara) fischiati contro. Un dato che contrasta con lo status da capolista”.

La serie B è ormai dietro l’angolo. Cosa servirà a livello di organico per affrontarla?

“Non è compito mio stabilirlo – non si espone Tedino -. La società insieme al tecnico sapranno approntare un roster adeguato alla cadetteria. La cosa più importante sarà raggiungere quella solidità economica che è necessaria per affrontare un campionato così impegnativo. Sono certo che Lovisa riuscirà a garantirla insieme a forze fresche che lo affiancheranno. Pordenone, la città – conclude Tedino –, non può perdere l’occasione di esportare la propria immagine e crescere in popolarità misurandosi con le grandi realtà del calcio nazionale”.