Serie C 2018/19: anche un pordenonese fra coloro che soffrono il dramma della Reggiana

18.07.2018 08:13 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Serie C 2018/19: anche un pordenonese fra coloro che soffrono il dramma della Reggiana

C’è anche un pordenonese fra coloro che soffrono il dramma della Reggiana, destinata a sparire dal professionismo perché Mike Piazza non ha voluto integrare la documentazione da allegare alla domanda presentata incompleta e fare ricorso all’esclusione dalla C decretata dalla Covisoc.

Si tratta del portiere Davide Narduzzo da Vallenoncello, dove risiedono ancora i suoi.

SCUOLA MILAN – Dopo aver fatto pulcini ed esordienti nel GS Vallenoncello, Davide è partito da casa il 16 agosto del 2008 verso le giovanili del Milan dove ha fatto tutta la trafila dai Giovanissimi alla Primavera (tre stagioni nella seconda squadra rossonera). Originariamente attaccante, a trasformarlo in portiere fu Rino Bellet, allora allenatore, oggi consigliere del Vallenoncello. Ancora oggi quando torna a casa la prima persona che va a salutare è proprio Bellet. Ogni estate poi partecipa al corso portieri che tiene Mario Santin in provincia. Dalle giovanili rossonere è passato nel 2013 al Teramo con il suo primo contratto da professionista. Dopo tre stagioni con i diavoli abruzzesi si è trasferito alla Reggina (due campionati). Ieri Narduzzo ha postato sulla sua pagina Facebook tutta la delusione per la situazione della Reggiana.

“Al di là della rabbia, della tristezza e della nostalgia che si captano e si percepiscono fortemente in questi momenti – scrive Davide -, questa è l’immagine (sotto il post c’è una foto dei giocatori granata che salutano la curva del Mapei, ndr) che secondo me rappresenta nel modo migliore il mio breve passaggio a Reggio. Il mio pensiero – continua il portiere - va ai miei compagni, con i quali non potrò più sudare per questa maglia, ma soprattutto va ai tifosi che hanno sempre vissuto e lottato per questi colori. La foto rappresenta la gioia, la felicità, l’unione e il rispetto che deve e dovrà esserci sempre per la storia e l’unicità di questi colori, macchiati in modo indelebile proprio all’inizio del 100esimo anno dalla sua nascita. Oggi il calcio – conclude con grande amarezza Davide -sicuramente perde un pezzo di storia ed io, anche se per un frammento, sono fiero di averne fatto parte”.