Serie D: Tamai e Cordenons, svegliatevi!

01.10.2016 09:21 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Serie D: Tamai e Cordenons, svegliatevi!

Sveglia ragazzi! Sono rimasti solo in due (Tamai e Cordenons) a cercare di tenere alto il vessillo della Destra Tagliamento e l'inizio non certo è dei più confortanti. Il Cordenons sta pagando matricola al di là delle più pessimistiche previsioni. Condizionati dalla rivoluzione d'estate e dalle continue emigrazioni per l'indisponibilità degli Assi, i granata si sono staccati dal palo solo domenica scorsa (0-0 con il Vigasio), dopo i primi tre turni a secco. Oltre a tutto, proprio nel giorno in cui forse hanno espresso il calcio più sconcertante. Tanto privo di mordente e carattere da far sbottare anche mister Mian e il solitamente tranquillo Renzo Nadin.

Non bisogna dimenticare tuttavia che il match con i veronesi è stato affrontato senza Maccan e con Mattielig a mezzo servizio. Dai "giovani" però tutti si aspettavano più cuore "granata". Atteggiamento che Mian si augura di ritrovare insieme al rientro di Maccan e all'utlizzo a tempo pieno di Mattielig domani a Montebelluna nel derby fra cenerentole, ultime con un punto a testa.

Sotto tono, rispetto alle aspettative, anche il Tamai. Pochi 5 punti in 4 partite (valgono un anonimo centro classifica) con una sola vittoria (3-0 all'esordio con il legnago) per un team che aveva fatto bene la scorsa stagione, che ha cambiato poco durante l'estate e che in questa sembra troppo Paladin-dipendente. Non solo: a metà settimana, dopo aver eliminato la Triestina al Rocco, è arrivata anche sconfitta in casa ed eliminazione dalla coppa a opera del Belluno. Anche i rossi hanno fatto arrabbiare il loro tecnico. Il rodaggio ora è finito.

Domani al Comunale del borgo dei Verardo arriverà l'Arzichiampo (7), reduce dal blitz (2-1 in casa dell'Altovicentino) e domenica prossima toccherà al Tamai fare visita ai vicentini (6). Centottanta minuti che possono decidere il ruolo dei rossi durante i quali De Agostini pretende di rivedere in campo le sue furie.

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